Il Duomo di Como
Lorenzo degli Spazzi
1396- 1740
Como, Lombardia
Il Duomo di Como, intitolato a Santa Maria Assunta, è chiesa fra le più belle e grandiose d'Italia.
ll maestoso edificio sorge sull’area e sui resti della preesistente basilica romanica di Santa Maria Maggiore, eretta agli inizi del secolo XI, ed è l'ultima delle cattedrali gotiche costruite in Lombardia.
Esso è collocato non lontano dalla riva del lago, in pieno centro, e con eleganza si impone sulla città. L'edificio è a croce latina, ripartito in tre navate da pilastri cruciformi su cui poggiano archi ogivali.
Facciata
La facciata, realizzata tra il 1447 e il 1498, è organizzata con una composizione che "rispecchia" l'organizzazione dello spazio interno a tre navate, e presenta molte analogie sia con la facciata del Duomo di Milano sia con quella di Sant'Agostino, sempre a Como.
E' suddivisa verticalmente da 4 lesene, decorate da serie di sculture, che suddividono una zona centrale e due laterali; la prima presenta il portale d'ingresso, un rosone ed ai suoi lati due finestre dalla forma allungata, le parti laterali presentano ciascuna una porta d'ingresso ed una bifora posta al di sopra.
La maggior parte delle sculture presenti sulla facciata sono riconducibili ad Amunzio da Lurago;ai lati del portale principale, una posizione privilegiata venne riservata ai due grandi comaschi pagani: Plinio il Vecchio e Plinio il Giovane, invece opere del Rodari, che si aggiungono ad altre dello stesso artista presenti sia in facciata sia negli interni.
Lo scultore Tommaso Rodari da Maroggia progettò, dal 1484, le fiancate e i portali laterali, il sinistro dei quali viene detto " porta della rana".
Al di sopra del portale sono presenti due tondi all’interno dei quali due sculture rappresentano Adamo ed Eva, al di sopra sono presenti cinque sculture di santi.
La cupola che si innalza per 75 metri, fu rivisitata nel 1770, ma l'opera dello Juvara, mantiene ancora i larghi effetti prospettici voluti dall'autore.
Il tipico orientamento est-ovest viene internamente sfruttato nel gioco di riverberi che si dipana dal rosone, alla cupola del transetto, dalle vetrate opera della famiglia Bertini, all'abside e al coro, gioco che dagli albori prosegue fino alle luci serotine.
Il tipico orientamento est-ovest viene internamente sfruttato nel gioco di riverberi che si dipana dal rosone, alla cupola del transetto, dalle vetrate opera della famiglia Bertini, all'abside e al coro, gioco che dagli albori prosegue fino alle luci serotine.
Interno
Si tratta di un maestoso spazio a tre navate scandite da due file di pilastri. Le pareti sono decorate da dipinti fra i quali spiccano I santi Sebastiano e Cristoforo (secondo altare della navata destra), l' Adorazione dei pastori di Bernardino Luini, e lo Sposalizio della Vergine di Gaudenzio Ferrari (navata destra). Dei due pittori ritroviamo nel transetto, accanto all'altare dedicato a Sant'Abbondio, patrono della città, rispettivamente i dipinti l'Epifania e la Fuga in Egitto. Ancora del Luini, sulla parte destra del transetto, la Pala Raimondi. L'altare maggiore in marmo è di onice e bronzo, fronteggiato dall'antico altare della preesistente chiesa di Santa Maria Maggiore, risalente al 1317corato da sculture dei Maestri campionensi. Nel Duomo sono inoltre sepolti numerosi prelati ed un laico, Benedetto Giovio.
I due organi della quinta campata risalgono al seicento, mentre i due leoni del sec. XII, che reggono le acquasantiere, provengono dalla diroccata chiesa di Santa Maria Maggiore.
Il Duomo fonde armonicamente in sé vari stili, dominanti sono però il gotico della facciata del piedicroce e delle navate, e il rinascimentale delle fiancate e delle absidi esterne.
Il Duomo fonde armonicamente in sé vari stili, dominanti sono però il gotico della facciata del piedicroce e delle navate, e il rinascimentale delle fiancate e delle absidi esterne.
Il rosone dall'interno
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