Il Duomo di Como, dedicato a Santa Maria Assunta, è la chiesa cattedrale di Como. Situato vicino al lago, rappresenta uno dei più ragguardevoli monumenti dell'Alta Italia. Costruito nel 1396, dieci anni dopo la fondazione del duomo di Milano. I lavori per la costruzione, iniziati in quell'anno su progetto di Lorenzo degli Spazzi di Laino, terminarono nel 1770, con l'elevazione della cupola, opera di Filippo Juvara. Lungo 87 metri, largo 36-56 metri, alto 75 metri al culmine della cupola, presenta un impianto a croce latina con tre navate e transetto sormontato da un'imponente cupola. All'interno vi sono custoditi arazzi del XVI secolo e XVII secolo, eseguiti a Ferrara, Firenze, Anversa e dipinti cinquecenteschi di Bernardino Luini e di Gaudenzio Ferrari.
STORIA: La facciata del Duomo di Como, realizzata tra il 1447 e il 1498, ci appare oggi perfettamente allineata al Broletto ed alla torre civica (diventata nei secoli campanile del Duomo stesso), ma è questo un aspetto non scontato e quasi singolare, considerando che il Duomo non nasce su un terreno libero da vincoli e preesistenze, ma sull'area che ospitava l'antica chiesa di Santa Maria Maggiore. Il Broletto venne costruito in quest'area a diretto contatto con la chiesa, non come in altre città, affacciandosi e fronteggiandosi sulla stessa piazza, ma affiancandosi alla chiesa di Santa Maria Maggiore e a quella di San Giacomo sul lato opposto (anticamente lunga quasi il doppio dell'attuale, arrivando così fin quasi ad allinearsi col Broletto). Il Broletto attuale è solo in realtà la facciata di un edificio in origine quadrilatero, che con le due chiese formava un unico complesso. Quando si decise di intervenire sulla chiesa, ampliandola, si iniziarono ad impostare i pilastri nella parte dell'altare, mantenendo lo stesso interasse di quelli esistenti, così facendo la facciata si sarebbe venuta a trovare o arretrata rispetto a quella del Broletto, oppure decisamente nel mezzo dell'antistante piazzetta; si decise perciò a quel punto di impostare la facciata allineandosi al Broletto, impostando poi di conseguenza la disposizione interna. Secondo alcuni racconti invece il Broletto era in origine più lungo di due arcate, sacrificate per far posto alla chiesa. Durante gli scavi vennero ritrovate alcune fondazioni che si pensò appartenessero alla parte mancante del Broletto ma studi più approfonditi hanno permesso di capire come invece in quella posizione si situasse il campanile di Santa Maria Maggiore, poi distrutto per fare posto all'ampliamento della chiesa, le campane furono "provvisoriamente" sistemate sulla torre civica che divenne da quel momento definitivamente il campanile della nuova chiesa.
La facciata, chiaramente gotica (un gotico "italiano" che proprio grazie al diffondersi in tutta Europa dell'opera dei Magistri cumacini andrà via via assimilandosi al gotico internazionale), è suddivisa verticalmente da 4 lesene, decorate da serie di sculture, che suddividono una zona centrale e due laterali; la prima presenta il portale d'ingresso, un rosone ed ai suoi lati due finestre dalla forma allungata, le parti laterali presentano ciascuna una porta d'ingresso ed una bifora posta al di sopra. Nel medioevo scultura, pittura ed altre forme d'arte presenti nelle chiese erano pensate per la preghiera del popolo analfabeta e dovevano perciò raccontare gli aspetti principali della messa e i racconti del vangelo: la facciata del Duomo di Como è la rappresentazione esterna di questa preghiera che nasce dall'interno della chiesa e si manifesta poi al di fuori. La facciata è organizzata con una composizione che "rispecchia" l'organizzazione dello spazio interno a tre navate, e presenta molte analogie sia con la facciata del Duomo di Milano, sia con quella di Sant'Agostino, sempre a Como.
L’ interno. Si tratta di un maestoso spazio a tre navate scandite da due file di pilastri che marcano interassi di lunghezza diversa. Le pareti sono decorate da dipinti fra i quali spiccano I santi Sebastiano e Cristoforo (secondo altare della navata destra), l' Adorazione dei pastori di Bernardino Luini, sormontata da Due profeti, e lo Sposalizio della Vergine di Gaudenzio Ferrari (terzo altare della navata destra). Dei due pittori ritroviamo nel transetto, accanto all'altare dedicato a Sant'Abbondio (dall'esuberante apparato decorativo del 1514 di Giovanni Angelo Del Maino che ritroviamo nel 1515 attivo per l'altare del Crocefisso), patrono della città, rispettivamente i dipinti l'Epifania e la Fuga in Egitto. Ancora del Luini, sulla parte destra del transetto, la Pala Raimondi (o Sacra Conversazione o pala di San Gerolamo) commissionatagli dal cardinale Scaramuccia Trivulzio, allora vescovo di Como. L'altare maggiore, opera del 1728 in marmo, onice e bronzo di stile barocco è fronteggiato dall'antico altare della preesistente chiesa di Santa Maria Maggiore, risalente al 1317 e decorato da sculture dei Maestri campionesi. Nel Duomo sono inoltre sepolti numerosi prelati ed un laico: Benedetto Giovio, fratello maggiore del più noto Paolo Giovio.
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