venerdì 3 giugno 2011

Marta Boffini 4°F

                   DUOMO DI COMO
                               1396

INTRODUZIONE

Il Duomo di Como, dedicato  a Santa Maria Assunta, è la chiesa cattedrale di Como. Fu  costruita  nel luogo dove risiedeva la chiesa di  Santa Maria Maggiore. nel 1396, dieci anni dopo la fondazione del duomo di Milano iniziarono i lavori   su progetto di Lorenzo degli Spazzi di Laino, terminarono nel 1770, con l'elevazione della cupola, opera di Filippo Juvara. Lungo 87 metri, largo 36-56 metri, alto 75 metri al culmine della cupola, il duomo  presenta un impianto a croce latina con tre navate e transetto  sormontato da un'imponente cupola. All'interno vi sono custoditi arazzi del XVI secolo e XVII secolo, eseguiti a Ferrara, Firenze, Anversa e dipinti cinquecenteschi di Bernardino Luini e di Gaudenzio Ferrari.

                          LA FACCIATA

La facciata, di chiara matrice gotica, è suddivisa verticalmente da 4 lesene, decorate da serie di sculture, che suddividono una zona centrale e due laterali; la prima presenta il portale d'ingresso, un rosone ed ai suoi lati due finestre dalla forma allungata, le parti laterali presentano ciascuna una porta d'ingresso ed una bifora posta al di sopra. La maggior parte delle sculture presenti sulla facciata sono riconducibili ad Amunzio da Lurago, o alla sua scuola, e sono realizzate in stile gotico, alcune di queste sculture presentano però caratteri propriamente rinascimentali (sono ad esempio più staccate dalla parete e dotate di autonomia dal fondo mentre quelle gotiche formano un tutt'uno con la parete di fondo). Al di sopra del portale sono presenti due tondi all'interno dei quali due sculture rappresentano Adamo ed Eva.



 
 









al di sopra sono presenti cinque sculture di santi poste all'interno di una sorta di loggia (organizzate come in un polittico) con al centro la Madonna e ai suoi lati S.  Giovanni Battista e Sant'Abbondio.

Nelle nicchie più esterne si trovano San Proto e San Giacinto; al di sopra di queste sculture è presente un altro tondo (anch'esso chiaramente gotico) in cui la scultura di un giovinetto,secondo le convenzioni dell’epoca rappresenterebbe lo spirito santo. sulla sommità del rosone è posta una piccola edicola in cui una statua rappresenta Dio Padre.

Al di sopra del rosone sono presenti tre edicole, le due ai lati rappresentano l'arcangelo Gabriele l'una, e la vergine l'altra, mentre quella superiore, al centro (di chiaro stile rinascimentale) rappresenta la resurrezione. 

La parte centrale della facciata sia strutturata in modo molto preciso: alla base Adamo ed Eva rappresentano l'umanità, mentre salendo s'incontrano i santi e ancora più sopra, nel punto più alto, Dio. Questo tipo di impostazione si rispecchia in quella dell'intera facciata: nella parte più bassa delle lesene sono rappresentati uomini comuni (ad esempio sulla lesena esterna a sinistra è rappresentata una donna, salendo si incontrano i santi sia sulle lesene sai ai bordi delle finestre nella parte centrale, salendo lungo la facciata e nell'ideale scala gerarchica, si trova nel punto più alto il "gugliotto" che rappresenta Dio.Nella facciata è inoltre possibile ritrovare, al centro, la Santissima Trinità: lo Spirito Santo, rappresentato al di sotto del rosone, questo a sua volta rappresenta Cristo, mentre al di sopra del rosone è rappresentato Dio Padre. Al di sopra del portale e delle porte d'ingresso laterali sono presenti delle lunette in cui sono rappresentate scene della vita di Maria: al centro, sopra il portale, è rappresentata l'adorazione dei magi, mentre le altre scene (presenti anche al di sopra delle porte sui lati della chiesa) rappresentano la visita di Maria ad Elisabetta, la presentazione al tempio, la fuga in Egitto; le due edicole sopra il rosone mostrano invece l'annunciazione.
                                                    
                        ADORAZIONE DEI MAGI 


                  
                   VISITA DI MARIA AD ELISABETTA 




                       PRESENTAZIONE AL TEMPIO

                             
                             FUGA IN EGITTO


                             
                           IL ROSONE

La posizione del rosone non risulta casuale all'interno della facciata, è infatti possibile notare come, descrivendo il più grande triangolo contenuto all'interno della facciata, il rosone si trovi nel suo centro. E' infine possibile notare che, ai lati del portone principale, siano state collocate le statue raffiguranti Plinio il vecchio e Plinio il giovane. I due naturalisti e scienziati romani sono probabilmente l'unico esempio di rappresentazione scultorea di personaggi laici sulla facciata di un duomo.




                                     
                                       L'INTERNO



Si tratta di un maestoso spazio a tre navate scandite da due file di pilastri che marcano interassi di lunghezza diversa. Le pareti sono decorate da dipinti fra i quali spiccano I santi Sebastiano e Cristoforo (secondo altare della navata destra), l' Adorazione dei pastori di Bernardino Luini, sormontata da Due profeti, e lo Sposalizio della Vergine di Gaudenzio Ferrari (terzo altare della navata destra). Dei due pittori ritroviamo nel transetto, accanto all'altare dedicato a Sant'Abbondio (dall'esuberante apparato decorativo del 1514 di Giovanni Angelo Del Maino che ritroviamo nel 1515 attivo per l'altare del Crocefisso), patrono della città, rispettivamente i dipinti l'Epifania e la Fuga in Egitto. Ancora del Luini, sulla parte destra del transetto, la Pala Raimondi (o Sacra Conversazione o pala di San Gerolamo) commissionatagli dal cardinale Scaramuccia Trivulzio, allora vescovo di Como. L'altare maggiore, opera del 1728 in marmo, onice e bronzo di stile barocco è fronteggiato dall'antico altare della preesistente chiesa di Santa Maria Maggiore, risalente al 1317 e decorato da sculture dei Maestri campionesi. Nel Duomo sono inoltre sepolti numerosi prelati ed un laico: Benedetto Giovio, fratello maggiore del più noto Paolo Giovio.

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