NICOLò BONACINA
Il Santuario della Beata Vergine,detta dei Miracoli
è situato poco fuori la città di Cantù e risale al 1555;la sua origine è legata ad un episodio miracoloso avvenuto nella seconda metà del 1500.
Secondo la tradizione infatti,fuori la porta di Campo Rotondo vi era un pilastro con impressa la sacra effige della Madonna Bella(da cui il nome),dove Maria apparve ad una fanciulla,che stava pregando per la fine della carestia che in quel periodo colpì Cantù;Maria le disse di andare in paese e avvisare che la miseria sarebbe terminata.
In breve la notizia si diffuse ovunque ed iniziò il culto di Santa Maria Bella,che per i tanti miracoli avvenuti in
loco,divenne appunto la Madonna dei Miracoli.
L’edificio sorge presso il Cimitero Maggiore. Il Santuario crollò nel 1837, ma venne subito riedificato sotto la direzione dell’arch. Giacomo Moraglia, così da esser nuovamente Chiesa cinquecentesca, elevata fra il 1554 e il 1555per inaugurato nel 1863. La facciata attuale è del 1900 per disegno dell’architetto Italo Zanolini .
LA MADONNA BELLA
L'opera risale al 1300 e l'autore risulta ignoto;è di cm 86 di larghezza e di cm 91 di altezza.
Assia in trono,la Vergine appare rappresentata dalle ginocchia in su,intenta ad allattare il Bambino seduto sulla gamba destra;la posa è rigida e lo sguardo fisso verso lo spettatore.
Il trono è ligneo e rivestito con una ricca stoffa e con tre cuspidi alla sommità;ai due lati in alto sono raffigurati due piccoli angeli musicanti,rappresentati a mezzo busto e anch'essi in posizione rigida e frontale.La Madonna Bella fu incoronata il 23 settembre 1928 con due corone d'oro ornate di pietre,disegnati da Alfonso Ombrelli e benedette a Roma il 18 maggio del 1926 da Papa Pio XI.
STRUTTURA
Chiesa a tre navate: quella principale presenta una cupola centrale sostenuta da quattro colonne con capitello corinzio, mentre le laterali sono caratterizzate da ampie lunette luminose. Ci sono tre porte di ingresso che danno sulla strada,quattro finestre posizionate in alto affacciavano sulla navata centrale e due illuminavano il presbiterio(Cappella grande),affiancato da due cappelle rispettivamente in asse alle due navate minori.L'altare in marmo, ideato dal pittore Pompeo Clavi,ai tempi molto stimato;questo si erge davanti all'arco fra coro e presbiterio.
Il complesso risulta molto in armonia,se non fosse per l'eccessiva differenza fra la luce bianca emanata dai marmi e quella pacata e ricca di toni caldi che si diffonde dagli affreschi.
Sopra il dipinto della Madonna Bella c'è un riquadro con un medaglione da cui sporge il busto di Cristo;alla base vi è invece un bassorilievo rappresentante la nascita della Vergine.
LE OPERE DI PITTURA
Il ciclo di affreschi venne affidato al pittore Giovanni Mauro della Rovere,detto il Fiammenghino,che eseguì i lavori attorno al 1937.I pittori del tempo cercavano di magnificare e sublimare i temi a loro affidati,per colpire lo spettatore ed elevarlo in un mondo vibrante di emozioni;e così tentò di fare anche il Fiammenghino.Ogni parete della chiesa risulta affrescata,o con scene sacre o con decorazioni che fungono da cornice per gli stessi affreschi maggiori,decorazioni a loro volta dal carattere simbolico;spesso si tratta di illusioni ottiche,ovvero trompe l'oeil,e in altri casi questi motivi decorativi risultano ornamenti a stucco di notevole eleganza.Lo stile del pittore risulta essere influenzato da quello di uno dei tre grandi maestri del Rinascimento,Michelangelo Buonarroti.
LA CUPOLA
La cupola si imposta sopra una pianta rettangolare di circa m 7,5 x 7,83 ed il pittore la dedica al tema dell'Assunta,che in questo caso,sconfina in una sorta di scenografia teatrale,realizzata in modo da creare un forte impatto illusionistico dello spazio.Edificio e personaggi sono infatti slanciati notevolmente verso l'alto,dove in mezzo al cielo si libra la Vergine(dipinta su una lastra di metallo per ragioni sconosciute)accerchiata da nuvole e angioletti musicanti.
Il porticato è diviso in otto scomparti,quattro dei quali costituiti da colonne ioniche che creano dei padiglioni sotto cui sono intronizzati i profeti Ezechiele,Davide,Geremia e Salomone,dall'aspetto e i movimenti solenni e imponenti,e dalle vesti dai colori accessi e cangianti;spontaneo è a questo punto il collegamento con la Volta della Cappella Sistina dipinta da Michelangelo dal 1508 al 1513,proprio per i caratteri appena citati.
Altri due di questi scomparti(uno di fronte all'altro)presentano tre putti alati seduti che scagliano in aria rami di palma,rose e gigli.
Il tutto ornato da stucchi,che così come per le altre parti del presbiterio,danno un tocco di sobrietà ed eleganza di gusto lombardo tardo-cinquecentesco.
Nei pennacchi vi sono targhe con figure allegoriche;al di sotto otto putti musicanti seduti due a due per ogni angolo del presbiterio.
Nelle pareti di destra e di sinistra ci sono due finestrelle anch'esse attornate da angioletti e nelle altre due pareti sono raffigurati i profeti Isaia e Mosè.
Anche il cornicione sottoposto ha il fregio ricco di puttini,che sembrano nuotare tra fiori e frutti.
LA PARETE DI SINISTRA
La parete di destra presenta le figure dei profeti Michea e Giona;vi è poi una finestra sotto l'arco che è in realtà decorata a trompe l'oeil e due angioletti sembrano aprirne la parte superiore,mentre ai lati vi sono due sibille sedute,che potrebbero essere la Triburtina e l'Eritrea.
Nella zona in basso vi è invece l'affresco che raffigura la Visita dei Magi:Maria e Gesù al centro,posti su di un fornice con Giuseppe,il bue e l'asinello;la struttura è di stille classicheggiante,e il tutto viene coperto da un tetto di paglia,sotto il quale si intravede la stella a otto punte.
Il Bambino intinge le sue piccole mani nel calice della mirra che gli viene posto da uno dei Magi,in segno di accettare la sua futura Passione(nel mondo ebraico infatti,la mirra serviva per imbalsamare i defunti).
Tutto intorno la folla venuta per il lieto evento.
LA PARETE DI DESTRA
Anche qui di fianco all'arco vi sono i profeti Osea e Gioele;la finestra non è decorata e le due sibille laterali potrebbero essere la Delfica e la Persica.
Il grande affresco rappresentato è quello delle Nozze di Cana:Gesù, seduto a sinistra del tavolo(che occupa tutta la scena in senso orizzontale),ordina ad un servo di riempire d'acqua le coppe vuote.
L'ambiente è ancora una volta di stile classico,con statue inserite in nicchie e sul fondo la parete si conclude con una lunetta di vetri.
Viste le portate dei tre servi (formaggio,frutta e dolci),è evidente che il momento rappresentato sia quello della fine della cena;al centro vi sono lo sposo,che inquieto guarda dove Gesù è seduto,e la sposa,che si accorge dell'agitazione dell'amato.
L’INCORONAZIONE DELLA VERGINE
La tela è posta oggi sulla parete sinistra della chiesa ed è attribuita a Camillo Procaccini.
La composizione è dedicata alla Vergine,che è in ginocchio su nubi e illuminata dall'alto;Dio e Cristo la stanno incoronando,e lo Spirito Santo è posto sopra di lei;tutto intorno a loro vi sono volti di piccoli angioletti.
In basso,poste a sinistra e a destra sopra due piatti,le teste mozzate di Pietro e Paolo;vicino al primo sono rappresentate le somme chiavi(una d'argento e una d'oro) e vicino al secondo la spada simbolica.
In mezzo sempre nel basso si scorge un paesaggio collinoso crepuscolare,che non si è certi possa essere il borgo di Cantù;di notevole impatto è il contrasto che si crea tra l'atmosfera dorata che irradia la parte superiore del dipinto,e quella tenue e crepuscolare nella parte inferiore.
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