Santuario della Beata Vergine dei Miracoli
Il Santuario della Beata Vergine,detta dei Miracoli,è situato poco fuori la città di Cantù e risale al 1555;la sua origine è legata ad un episodio miracoloso avvenuto nella seconda metà del 1500.
Secondo la tradizione infatti,fuori la porta di Campo Rotondo(ora piazza degli Alpini)vi era un pilastro con impressa la sacra effige della Madonna Bella(da cui il nome),dove Maria apparve ad una fanciulla,Angiolina della Cassina Novella,che stava pregando per la fine della carestia che in quel periodo colpì Cantù;Maria le disse di andare in paese e avvisare che la miseria sarebbe terminata.
In breve la notizia si diffuse ovunque ed iniziò il culto di Santa Maria Bella,che per i tanti miracoli avvenuti in
loco,divenne appunto la Madonna dei Miracoli.
La sacra immagine della Madonne Bella
L'opera risale al 1300 e l'autore risulta ignoto;è di cm 86 di larghezza e di cm 91 di altezza.
Assia in trono,la Vergine appare rappresentata dalle ginocchia in su,intenta ad allattare il Bambino seduto sulla gamba destra;la posa è rigida e lo sguardo fisso verso lo spettatore.
Il trono è ligneo e rivestito con una ricca stoffa e con tre cuspidi alla sommità;ai due lati in alto sono raffigurati due piccoli angeli musicanti,rappresentati a mezzo busto e anch'essi in posizione rigida e frontale.La Madonna Bella fu incoronata il 23 settembre 1928 con due corone d'oro ornate di pietre,disegnati da Alfonso Ombrelli e benedette a Roma il 18 maggio del 1926 da Papa Pio XI.
Struttura originaria
In origine la chiesa era divisa in tre navate,coperte da tre volte e sorrette da pilastri quadrati,grazie ai quali si aprivano quattro arcate per ciascun lato della medesima;la volta centrale era più alta rispetto a quella odierna di circa due metri e mezzo.
Vi erano tre porte di ingresso che davano sulla strada,quattro finestre posizionate in alto affacciavano sulla navata centrale e due illuminavano il presbiterio(Cappella grande),affiancato da due cappelle rispettivamente in asse alle due navate minori.
Sul fondo del presbiterio vi era un arco che immetteva ad una cappella minore,e proprio qui appariva l'immagine sacra con cornice dipinta e dorata;ai suoi piedi un altare di legno.
Inoltre la cappella aveva una finestra in vetri colorati con la rappresentazione dell'Assunta e le mura di tutta la chiesa erano rivestite di affreschi.
Immaginando quindi l'edificio originario,quella che appare è una struttura molto più articolata e ricca nei suoi elementi costitutivi,nei modi semplici e nobili del cinquecento lombardo.
Struttura odierna
Nel 1833 si decide un disegno per ristrutturare la facciata di stato ancora rustico,ma questa viene nuovamente lasciata da parte per dedicarsi al solo rinnovamento dell'interno della chiesa,affidato all'architetto Giacomo Moraglia di Milano.
Il progetto consisteva nel rinnovare l'altare maggiore,ridurre a stucco lucido i sei pilastri e dare una tinta alle mura in modo tale da conformare l'edificio col resto e con i dipinti.
Ma il 9 ottobre del medesimo anno,il terzo pilastro del lato destro della navata centrale crollò,trascinando con se parte delle volte adiacenti del tetto della stessa navata;la causa di ciò è attribuita alla difettosa originaria costruzione di tutto l'edificio.
In seguito sarebbe stata quindi ricostruita la parte crollata e consolidata quella rimanente;lo scopo era anche quello di salvare gran parte degli affreschi della volta centrale,e per evitare altri incidenti,si pensò di abbattere totalmente la parte lesionata.
Nel 1843 il Santuario vedeva compiuta la sua ricostruzione:l'edificio è incentrato su quattro,invece che sei,colonne centrali con base e capitello corinzio,rivestite di stucco lucido;l'altezza della navata centrala risulta più bassa di almeno due metri e mezzo,con una volta a tazza nel centro,e due piccole a vela prima e dopo della medesima.
Le navate laterali sono coperte inversamente;ci sono poi ampie lunette che permettono alla luce del sole di illuminare tutto l'interno.
Anche l'altare in legno è stato sostituito da uno in marmo del 1852,ideato dal pittore Pompeo Clavi,ai tempi molto stimato;questo si erge davanti all'arco fra coro e presbiterio.
Il complesso risulta molto in armonia,se non fosse per l'eccessiva differenza fra la luce bianca emanata dai marmi e quella pacata e ricca di toni caldi che si diffonde dagli affreschi.
Sopra il dipinto della Madonna Bella c'è un riquadro con un medaglione da cui sporge il busto di Cristo;alla base vi è invece un bassorilievo rappresentante la nascita della Vergine.
La facciata
Fu nei primi anni del 1900 che si decise di ristrutturare anche la facciata,rimasta fino ad allora allo stato di rustico;di ciò se ne occupò l'architetto Italo Zanolini di Como,che con questa sua opera cade in quello stile volgarmente definito Umbertino,di stampo Barocco.
Essa presenta un elevato numero di elementi decorativi creati in cemento Portland;la parte inferiore è suddivisa da lesene in tre parti,di cui quella centrale è la più larga;interessante è inoltre la nicchia di mezzo che contiene la statua della Immacolata.
Il pulpito
Nel 1909 venne creato anche un nuovo pulpito,con quattro specchiature intagliate con i seguenti episodi:
-La Presentazione al Tempio di Maria Santissima
-La Resurrezione di Lazzaro
-L'Erezione del Santuario
-Il Miracolo del 1543
Le opere di pittura
Il ciclo di affreschi venne affidato al pittore Giovanni Mauro della Rovere,detto il Fiammenghino,che eseguì i lavori attorno al 1937.I pittori del tempo cercavano di magnificare e sublimare i temi a loro affidati,per colpire lo spettatore ed elevarlo in un mondo vibrante di emozioni;e così tentò di fare anche il Fiammenghino.Ogni parete della chiesa risulta affrescata,o con scene sacre o con decorazioni che fungono da cornice per gli stessi affreschi maggiori,decorazioni a loro volta dal carattere simbolico;spesso si tratta di illusioni ottiche,ovvero trompe l'oeil,e in altri casi questi motivi decorativi risultano ornamenti a stucco di notevole eleganza.Lo stile del pittore risulta essere influenzato da quello di uno dei tre grandi maestri del Rinascimento,Michelangelo Buonarroti.
La cupola
La cupola si imposta sopra una pianta rettangolare di circa m 7,5 x 7,83 ed il pittore la dedica al tema dell'Assunta,che in questo caso,sconfina in una sorta di scenografia teatrale,realizzata in modo da creare un forte impatto illusionistico dello spazio.Edificio e personaggi sono infatti slanciati notevolmente verso l'alto,dove in mezzo al cielo si libra la Vergine(dipinta su una lastra di metallo per ragioni sconosciute)accerchiata da nuvole e angioletti musicanti.
Il porticato è diviso in otto scomparti,quattro dei quali costituiti da colonne ioniche che creano dei padiglioni sotto cui sono intronizzati i profeti Ezechiele,Davide,Geremia e Salomone,dall'aspetto e i movimenti solenni e imponenti,e dalle vesti dai colori accessi e cangianti;spontaneo è a questo punto il collegamento con la Volta della Cappella Sistina dipinta da Michelangelo dal 1508 al 1513,proprio per i caratteri appena citati.
Altri due di questi scomparti(uno di fronte all'altro)presentano tre putti alati seduti che scagliano in aria rami di palma,rose e gigli.
Il tutto ornato da stucchi,che così come per le altre parti del presbiterio,danno un tocco di sobrietà ed eleganza di gusto lombardo tardo-cinquecentesco.
Nei pennacchi vi sono targhe con figure allegoriche;al di sotto otto putti musicanti seduti due a due per ogni angolo del presbiterio.
Nelle pareti di destra e di sinistra ci sono due finestrelle anch'esse attornate da angioletti e nelle altre due pareti sono raffigurati i profeti Isaia e Mosè.
Anche il cornicione sottoposto ha il fregio ricco di puttini,che sembrano nuotare tra fiori e frutti.
La parete di sinistra
La parete di destra presenta le figure dei profeti Michea e Giona;vi è poi una finestra sotto l'arco che è in realtà decorata a trompe l'oeil e due angioletti sembrano aprirne la parte superiore,mentre ai lati vi sono due sibille sedute,che potrebbero essere la Triburtina e l'Eritrea.
Nella zona in basso vi è invece l'affresco che raffigura la Visita dei Magi:Maria e Gesù al centro,posti su di un fornice con Giuseppe,il bue e l'asinello;la struttura è di stille classicheggiante,e il tutto viene coperto da un tetto di paglia,sotto il quale si intravede la stella a otto punte.
Il Bambino intinge le sue piccole mani nel calice della mirra che gli viene posto da uno dei Magi,in segno di accettare la sua futura Passione(nel mondo ebraico infatti,la mirra serviva per imbalsamare i defunti).
Tutto intorno la folla venuta per il lieto evento.
La parete di destra
Anche qui di fianco all'arco vi sono i profeti Osea e Gioele;la finestra non è decorata e le due sibille laterali potrebbero essere la Delfica e la Persica.
Il grande affresco rappresentato è quello delle Nozze di Cana:Gesù, seduto a sinistra del tavolo(che occupa tutta la scena in senso orizzontale),ordina ad un servo di riempire d'acqua le coppe vuote.
L'ambiente è ancora una volta di stile classico,con statue inserite in nicchie e sul fondo la parete si conclude con una lunetta di vetri.
Viste le portate dei tre servi (formaggio,frutta e dolci),è evidente che il momento rappresentato sia quello della fine della cena;al centro vi sono lo sposo,che inquieto guarda dove Gesù è seduto,e la sposa,che si accorge dell'agitazione dell'amato.
Altri affreschi
Sulla parete di fondo vi sono gli affreschi rappresentanti:
-La Fuga in Egitto;
-Il Sogno di Giuseppe;
-La Chiamata dei pastori.
Di notevole impatto per l'uso di schietti bianchi luminosi nell'atmosfera del primo mattino.
La parete di destra e di sinistra del fondo sono affrescate rispettivamente con La Presentazione al Tempio e I Pastori adoranti alla Grotta sulla destra;sulla sinistra vi sono La Vergine che abbraccia Elisabetta e La Strage degli Innocenti.
L'incoronazione della Vergine
La tela è posta oggi sulla parete sinistra della chiesa ed è attribuita a Camillo Procaccini.
La composizione è dedicata alla Vergine,che è in ginocchio su nubi e illuminata dall'alto;Dio e Cristo la stanno incoronando,e lo Spirito Santo è posto sopra di lei;tutto intorno a loro vi sono volti di piccoli angioletti.
In basso,poste a sinistra e a destra sopra due piatti,le teste mozzate di Pietro e Paolo;vicino al primo sono rappresentate le somme chiavi(una d'argento e una d'oro) e vicino al secondo la spada simbolica.
In mezzo sempre nel basso si scorge un paesaggio collinoso crepuscolare,che non si è certi possa essere il borgo di Cantù;di notevole impatto è il contrasto che si crea tra l'atmosfera dorata che irradia la parte superiore del dipinto,e quella tenue e crepuscolare nella parte inferiore.
Cirello Serena
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