ADRAGNA MARIANNA:
DUOMO DI COMO :
Il Duomo di Como, dedicato a Santa Maria Assunta, è la chiesa cattedrale di Como.
STORIA:
Per la costruzione della chiesa la città di Como e provincia decisero di creare un fondo per la costruzione del Duomo. Vennero distribuite cassette in tutte le chiese per raccogliere le offerte di coloro che desideravano dare il loro contributo per l'opera. Il clero chiedeva l'elemosina in Quaresima e nelle giornate importanti predicava di contribuire alla costruzione. Venivano ricevute sia offerte in denaro che calce e mattoni. Vescovi, canonici e magistrati comunali dovevano effettuare consistenti donazioni per ottenere le loro cariche. I notai venivano obbligati, pena il pagamento di un centinaio di soldi nel caso non avessero accettato, a persuadere coloro che facevano testamento, a inserire il Duomo all'interno dei loro voleri. Le multe per determinati reati venivano devolute dall'amministrazione della città per la costruzione del Duomo. Ogni nuovo cittadino doveva pagare una somma; le corporazioni e gli appaltatori ottenevano monopoli ed incarichi a caro prezzo. Venne istituita infine una lotteria a beneficio della costruzione. Naturalmente ogni pagamento a favore dell'opera buona prevedeva dei privilegi spirituali; il popolo rispose così caldamente alla chiamata della Chiesa che nel corso del sedicesimo secolo la somma raccolta ammontava a duecentomila corone d'oro. Tra i donatori più magnanimi figura il Marchese Giacomo Gallio, che donò duecento novantamila lire ed un certo Benzi, che donò diecimila ducati.
FACCIATA:
La facciata del Duomo di Como, realizzata tra il 1447 e il 1498, di matrice gotica è separata verticalmente da 4 lesene che separano la parte centrale da quella laterale. Al centro è presente un portone affiancato da 2 finestre oblunghe al di sopra delle quali si trova il rosone. Al di sopra del portone sono presenti 2 tondi all’interno dei quali ci sono due sculture rappresentanti Adamo ed Eva, e al di sopra di essi sono presenti cinque sculture all’interno di una sorta di loggia con al centro la Madonna e ai suoi lati S. Giovanni Battista e Sant’ Abbondio, mentre più esternamente sono rappresentati San Proto e San Giacinto.
Al di sopra di questi e presente un altro oculo con all’interno la scultura di un giovinetto e infine sulla sommità del rosone lateralmente sono presenti delle edicole, due lateralmente e una superiormente, dove è rappresentata la resurrezione e lateralmente l’arcangelo Gabriele e la Vergine. Da questa descrizione si nota come la parte centrale della facciata i personaggi siano disposti in modo molto preciso. Alla base Adamo ed Eva rappresentano l'umanità, il mondo terreno, salendo s'incontrano i santi e all’apice della facciata nel punto più alto, Dio.
Nella facciata è inoltre possibile ritrovare, al centro, la Santissima Trinità: lo Spirito Santo, rappresentato al di sotto del rosone, questo a sua volta rappresenta Cristo, mentre al di sopra del rosone è rappresentato Dio Padre. Al di sopra del portale e delle porte d'ingresso laterali sono presenti delle lunette in cui sono rappresentate scene della vita di Maria: al centro, sopra il portale, è rappresentata l'adorazione dei magi, mentre le altre scene (presenti anche al di sopra delle porte sui lati della chiesa) rappresentano la visita di Maria ad Elisabetta, la presentazione al tempio, la fuga in Egitto; le due edicole sopra il rosone mostrano invece l'annunciazione.
Caratteristica dell'architettura esterna è la serie di Atlanti, che portano sulle spalle urne, teste di leoni e altri strumenti e stanno in piedi sulle mensole attorno alla cornice superiore proprio sotto il tetto. Ve ne sono di tutti i tipi: giovani e anziani, maschi e femmine; nudi e audacemente delineati secondo lo stile classico. Questi canali per l'acqua, opera di Bernardo Bianco e Francesco Rusca, mostrano l'allontanamento del primo Rinascimento dallo stile Gotico. Allo stesso tempo lo scultore, mentre si allontana dalla tradizione gotica, non si è ancora dedicato alla servile imitazione dell'antico. Ha utilizzato l'invenzione e ha sostituito le teste di drago con ghigno sinistro, con qualcosa di selvaggio e bizzarro di sua creazione in armonia con il gusto classico.
Il portale a Nord del Duomo è un capolavoro di cesellatura rinascimentale che unisce motivi cristiani e classici con ricchi ornamenti floreali. All'interno, sullo stesso portale, c'è una processione di bambini che sembrano rappresentare il Trionfo di Bacco, con forse qualche simbolismo cristiano. Dalla parte opposta, sopra il portale a sud, si trova un fregio di tritoni, divinità marine a cavallo, combattenti che si scagliano uno sull'altro con grappoli di pesci e spruzzi d'acqua.
INTERNO:
L’impianto del Duomo è a croce latina e l’interno si presenta diviso in tre navate da dieci pilastri cruciformi con archi ogivali di ampiezza diversa e volte a crociera. Si tratta di un maestoso spazio a tre navate scandite da due file di pilastri che marcano interassi di lunghezza diversa.
Appena varcato l'ingresso principale ci si imbatte in due leoni stilofori romanici che fanno parte della decorazione dell'antica S. Maria maggiore, subito a sinistra si incontra invece il tempietto battesimale del 1590 di fronte al quale una pala d'altare di carattere devozionale del De Passeris attesta la sopravvivenza del gusto arcaicizzante anche in epoca rinascimentale. Tra le tante opere non si possono non segnalare lo Sposalizio della Vergine di Gaudenzio Ferrari e l'Adorazione dei Pastori di Bernardino Luini sulla parete della quarta campata di sinistra mentre di fronte, sulla parte della quarta campata di destra, si trovano la Fuga in Egitto del Ferrari e l'Adorazione dei Magi del Luini e tra queste tele è collocata un'altra opera di notevolissima importanza, non solo artistica perché legata al culto del santo vescovo protettore della città, la Pala di S. Abbondio di Giovan Angelo del Maino del 1509. Altra opera del Luini presente è la cosiddetta Pala Raimondi collocata nella quinta campata di destra. Particolarità della cattedrale comasca è anche la serie di arazzi realizzati nella seconda metà del XVI secolo, alcuni su disegni di Giuseppe Arcimboldi, che si trovano tra i pilastri delle navate. La zona presbiteriale è contraddistinta dalla riorganizzazione barocca degli altari del Crocifisso e dell’Assunta collocati nelle due grandi absidi laterali e dalla sistemazione dell'altare maggiore successiva al Concilio Vaticano II; in quest'occasione vennero riutilizzati, per la realizzazione del nuovo altare e della cattedra vescovile, i reperti trecenteschi appartenuti alla precedente cattedrale ritrovati negli scavi per l’impianto di riscaldamento. All'interno sono anche custoditi sarcofagi di ecclesiastici come quello del vescovo Avogadri del XIII secolo ma anche il sepolcro del XVI secolo che lo sovrasta, quello di Benedetto Giovio storico comasco, unico laico ad essere sepolto in cattedrale nonché gruppi scultorei in marmo come quello neoclassico di Pompeo Marchesi dell'altare di S. Giuseppe. Importante, è la scultura in legno dorato sull'altare di S. Abbondio, attribuita ad uno scultore tedesco, ma eseguita, per la maggior parte, in uno stile puramente luinesco. I due organi della quinta campata risalgono invece al seicento. In tutta la chiesa sono presenti statue, tra cui un Sebastiano nella Cappella della Madonna è degno di essere menzionato per la sua singolare bellezza. Si tratta di una figura accuratamente modellata, caratterizzata da tutta la vitalità e dall'esuberante adolescenza tipica dell'ispirazione veneziana. L'altare maggiore, opera del 1728 in marmo, onice e bronzo di stile barocco è fronteggiato dall'antico altare della preesistente chiesa di Santa Maria
Il Duomo fonde armonicamente in sé vari stili, dominanti sono però il gotico della facciata del piedicroce e delle navate, e il rinascimentale delle fiancate e delle absidi esterne.
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