mercoledì 4 maggio 2011

Santuario della Beata Vergine dei Miracoli, Cantù - Marianna Adragna

SANTUARIO DELLA BEATA VERGINE DEI MIRACOLI, CANTù.

STRUTTURA ARCHITETTONICA:

Chiesa risalente alla metà del 1500 circa costruita poco dopo che  nel 1554 nella zona Canturina e Comasca furono rilevate delle guarigioni inspiegabili e riconducibili alla Vergine. Così si decise di dedicarle una chiesa che dieci anni dopo fu costruita proprio sopra il luogo dove avvenne il primo miracolo.
Grazie a una descrizione,  del 1610, trovata negli atti del cardinale Federico Borromeo, possiamo procedere con una prima ricostruzione della chiesa com’era composta originariamente: essa era divisa in 3 navate, coperte da delle volte sorrette da tre pilastri quadrangolari per parte. La volta centrale era più ampia rispetto a quelle laterali e anche più alta di quella che vediamo oggi a causa di una successiva costruzione di un sottotetto che né diminuì l’altezza. Erano presenti tre porte che davano l’accesso alla chiesa dalla strada, e in alto quattro finestre che illuminavano la navata centrale e il presbiterio. Esso era affiancato da 2 cappelle corrispondenti alla posizione delle navate laterali. Vicino al presbiterio si trovava una cappella di piccole dimensione dove era presente il Murellucchio, dove ai suoi piedi si ergeva un altare di legno decorato con sei candelieri in peltro e due angeli veneranti. Questa cappella aveva una finestra in vetro colorato con rappresentato l’Assunta. Questa sala doveva contenere al suo interno anche degli affreschi ed era separata dal presbiterio da una cancellata in legno. Per quanto riguarda l’esterno invece esso rimase grezzo per molto tempo.        
Nel corso del 1800 vennero fatti alcuni interventi di rinnovamento e di sostituzione all’interno e all’esterno della chiesa. 
Nel 1828 venne rinnovato il pavimento delle navate laterali, nel 1831 esternamente venne creato il grande viale che mise in collegamento il santuario col cimitero.   Nel 1833 venne predisposto il primo disegno per  la facciata rimasta fino ad allora allo stato rustico ma nonostante ciò si decise di rinnovare solo l’interno della chiesa. In seguito venne rinnovato l’altare maggiore, vennero poi ridotti a stucco lucido e modificati con base e capitello corinzio le colonne secondo la moda del tempo per conformare tutte le parti della chiesa l’una con l’altra.                          Nel 1837 vengono intonacati i pilastri ma sul lato destro della navata uno do essi crollò rovinando parte del tetto e parte della navata. La causa di questo crollo fu attribuito all’uso di materiale scadente. Si procedette così alla ricostruzione delle parti lesionate che terminò nel 1843. Con questa ricostruzione il tetto venne tenuto il più basso possibile sia per ragioni economiche sia per ragioni di sicurezza. Venne cambiata anche la copertura delle navate, quella centrale con una volta a tazza al centro e due volte a vela prima e dopo di essa,  le navate laterali vennero coperte nel modo inverso. Vennero costruite anche delle lunette che permettevano l’entrata di molta luce all’interno della chiesa.
Nel 1846 venne rifatto l’organo, e negli anni seguenti venne sostituito l’antico altare in legno con uno in marmo in uso ancora oggi, posizionato in un varco tra il coro e il presbiterio.                                                                                                       Nel 1860 vennero sostituite le tre campane nel campanile del santuario dopo che una di esse si crepò.
Ricostruito l’interno nel 1900 ci si occupò della ricostruzione dell’esterno della facciata, che era rimasta in stile rustico. 
Oggi nella facciata a salienti sono presenti molti elementi decorativi.                                                                                                                        La parte inferiore e suddivisa da lesene con capitelli corinzi in 3 navate dove la centrale e più larga rispetto a quelle laterali, e su ogni navata e presente una porta timpanata sopra di essi è presente una cornice marcapiano al di sopra della quale sono presenti delle decorazioni a rilievo sulla facciata. Nella parte superiore si nota una grande nicchia sagomata e raggiata dove e riposta la statua dell’Immacolata.
Nel 1909 il Santuario ebbe un nuovo pulpito in stile cinquecentesco in cui nelle quattro specchiature sono intagliati i seguenti episodi: la presentazione al tempio di Maria SS. , la resurrezione di Lazzaro, l’Erezione del nostro Santuario, il miracolo del 1543. In seguito nel 1923 venne eretto un altare in onore ai caduti della prima guerra mondiale, nel quale ai lati di esso presenti due targhe contenenti l’elenco dei caduti. Questo altare venne costruito in materiale poco resistente e poco dopo venne sostituito con un altro in marmo e in stile neo-classico.
I lavori per questa chiesa non terminano in quanto nel 1957 vengono eseguiti interventi murari contro l’umidità e le infiltrazioni, e inoltre vennero anche fatti dei lavori di ripulitura degli affreschi.                                                                                   Nel 1960/1961 venne eseguito il rifacimento del tetto, e anche i lavori di restauro  del campanile e della cella campanaria e dei quadri presenti: l’incoronazione della Vergine e l’apparizione di Cristo a Santa Teresa. 

BENI RELIQUIARI PRESENTI:

Gli arredi della chiesa erano in metallo e non in argento. Tra i reliquiari c’erano due cassette in ebano argento e cristallo e ricami in oro alcuni rubati in un furto al santuario.

INTERNI, AFFRESCHI:

LA CUPOLA:

La cupola si imposta sopra una pianta rettangolare e la sua decorazione è realizzata ad affresco. Il Fiammenghino la dedica al tema dell’Assunta. Essa è occupata lateralmente da un finto porticato ad anello e nella parte centrale è presente la Vergine con degli angioletti. Il finto portico da una forte spinta ascensionale all’immagine visto che la curvatura della cupola è modesta. Esso è diviso in otto scomparti e quattro di questi sono rientranti rispetto agli altri quattro dove sono presenti le figure dei profeti: Ezechiele, Davide, Geremia e Salomone, figure maestose, imponenti che ricordano nei gesti, nelle pose e per la loro solennità  i profeti eseguiti da Michelangelo nella Cappella Sistina. Nelle zone rientranti invece si intravedono delle volte e all’interno della quale sono presenti dei puttini.

I PENNACCHI:

Nella parte raccordata dei pennacchi sono presenti targhe con figure allegoriche. Nella parte sottostante invece sono presenti otto putti seduti a due a due per ogni angolo del presbiterio che suonano degli strumenti musicali. Fra questi angeli nelle due pareti di destra e sinistra sono presenti delle finestre mentre nelle altre due pareti sono raffigurati i profeti Isaia e Mosè. Per quanto riguarda il cornicione, presenta un fregio dove sono raffigurati dei festoni ricchi di frutti e in mezzo ai quali si stagliano dei puttini.

LE PARETI DEL PRESBITERIO:

Sono la parte verso il coro la parete verso la chiesa e la parete di destra e quella di sinistra.                                                                                                                                                                   

LA PARETE VERSO IL CORO:

Ha un largo fregio dipinto con figure di angeli che reggono i simboli della passione. L’arco al centro è decorato da una targa, sulla quale si staglia lo Spirito Santo. Tra il cornicione e l’arco sono presenti due sguanci celebrano l’Annunciazione di Maria Santissima. Per quanto riguarda il sottarco e le due lesene sono decorati con stucchi elegantissimi , infatti lungo le lesene scendono a coppia rami di rose e di gigli legati da nastri cadenti.                                                                          

LA PARETE VERSO LA CHIESA:

Composta de un grande arco e dagli sguanci lasciati da esso sono raffigurati i due profeti Daniele e l’Abacuc.                                                                                                  

LA PARETE DI SINISTRA:

Negli sguanci dell’arco sono presenti le figure dei profeti Michea e Giona. Sotto la ghiera dell’arco si apre una finta finestra realizzata con la tecnica trompe l’oeil dove due angioletti stanno per aprirne la parte superiore per volarne all’interno. A fianco alla finestra ci sono due sibille sedute una la Tiburtina e l’altra l’Eritrea. Sotto il cornicione corrente e raffigurata la scena della visita dei magi, al centro dell’immagine è raffigurata una stalla, dove si intravedono appena al suo interno il bue e l’asino, con un tetto in paglia al di sopra del quale si stagliarla stella a otto punte che brilla nel cielo. Sopra dei gradini sono sedute le figure di Giuseppe e Maria che tiene in braccio il Bambino, ad esso si avvicina uno dei magi che gli porge il calice con al suo interno la mirra dove Gesù immerge le mani, questa immagine rappresenta l’atto simbolico di accettare la futura passione e successiva morte. Anche gli altri due magi si avvicinano al bambino, uno tiene in mano il cofanetto contenente l’oro e l’altro, il re nero, con in mano il cofanetto dell’incenso. In questa rappresentazione è presente anche una folla che assiste alla scena come il giullare, i cavalieri orientali, animali come muli, cavalli, ecc.                                                                                                                       

LA PARETE DI DESTRA:

Negli sguanci dell’arco sono presenti i profeti Osea e Gioele. Il vano della finestra non è decorato ma lateralmente sono presenti due sibille la Delfica e la Persica. Nella zona sottostante è presente un affresco raffigurante le nozze di Cana. Questo episodio descrive il momento in cui Gesù fa riempire le brocche vuote di vino con dell’acqua. La scena viene rappresentata all’interno di un edificio sobrio decorato con colonne di ordine tuscanico intervallate da nicchie e statue. La parte centrale è occupata interamente da una grande tavolata, e dalla parte sinistra si scorgono entranti dei servi che trasportano vassoi con vari cibi. Al centro della tavolata sono raffigurati i due sposi e poco più in là si scorge la figura di Cristo.

LA VOLTA DEL CORO:

è ricca di stucchi disposti a crociera dove vi si innestano delle figure femminili simili a delle cariatidi. Negli angoli alla radice della volta si stagliano come decorazione quattro puttini. Nell’area centrale è raffigurata la figura del Padre Eterno e dei putti musicanti.                                                                                                                     

LE PARETI DI FONDO, DI DESTRA E DI SINISTRA DEL CORO:

sono rappresentate delle scene che vedono come protagonista la figura di Maria: la visita a S. Elisabetta, la presentazione al tempio, il sogno di S. Giuseppe e la chiamata dei pastori.  NELLA PARETE DI FONDO sono rappresentati gli episodi della fuga in Egitto, nella zona sottostante alla volta tra le due finestre presenti e sotto di esse sono raffigurate le scene del sogno di San Giuseppe e la chiamata dei pastori. NELLA PARETE DI DESTRA è rappresentato l’episodio dell’apparizione al tempio. Da dietro dei modiglioni si scorgono due angioletti che guardano in basso verso il coro. NELLA PARETE DI SINISTRA è presente l’episodio della visita a S. Elisabetta, e anche qui sono presenti dei putti che si sporgono verso il coro da dietro dei modiglioni. 



                                                                 

1 commento:

  1. Prof. ho aggiunto le foto che mancavano che mi aveva ricordato di mettere giovedì. Adragna

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