domenica 1 maggio 2011

Valeria Rizzi 4F

CHIESA DELLA MADONNA DEL SOCCORSO
LA FACCIATA


STRUTTURA DELLA COMPOSIZIONE E ANALISI ICONOGRAFICA/ICONOLOGICA:


 La Chiesa della Madonna del Soccorso (o Santuario della Madonna dei Miracoli) è stata edificata intorno al 1600 a Cantù. All’esterno possiamo vedere la facciata ricca di elementi decorativi quali lesene con capitello corinzio o un fregio dentellato che divide in due parti la facciata. Possiamo vedere che nella zona inferiore è suddivisa in tre parti dalle lesene,  nella parte della navata centrale vi è il portale maggiore sormontato da un bassorilievo, mentre a lato vi sono le porte laterali sormontate anch’esse da bassorilievi. Sopra la cornice dentellata, al centro, vi è una nicchia raggiata nella quale è situata la statua della Madonna Immacolata, attorniata da decorazioni di stile barocco. La facciata (ideata dell’architetto Italo Zanolini di Como) fu ultimata nel 1900. 
Autore:  Italo Zanolini
Titolo: Facciata della Chiesa della Madonna dei Miracoli
Periodo: 1900
Tecnica e materiale: altorilievi in marmo
Collocazione originaria e attuale: Cantù, Viale alla Madonna

All’interno la Chiesa è suddivisa in tre navate, coperte da volte a crociera, sorrette da colonne con capitello corinzio. Le navate laterali sono caratterizzate da ampie lunette luminose in cui sono rappresentate “La visita a Santa Elisabetta”, “La presentazione al Tempio”, “I pastori alla grotta”, “La fuga in Egitto”, “Il sogno di Giuseppe” e “La chiamata ai pastori”. Il Santuario, fatta eccezione del presbiterio, fu ricostruito nella seconda metà dell’800 su disegno dell’architetto Giacomo Moraglia di Milano. Della struttura originale sono rimasti intatti gli affreschi del presbiterio e del coro. Si crea quindi una sorta di bicromia data dal bianco e dall'ocra delle navate in contrasto con lo spazio attorno all'altare,al contrario ricco di tinte vivaci e brillanti. Il luogo dove è attualmente situato il coro in origine era destinato a luogo in cui si venerava l’immagine della Madonna Bella, fino a quando, nel 1638, uno dei fratelli della Rovere, Giovanni Mauro, finiva i lavori nella cappella principale (ispirandosi alla pittura del Morazzone e del Procaccini), che diventò in seguito presbiterio nel quale è collocato l’altare maggiore.


Sulla navata di sinistra è visibile "L’incoronazione della Vergine" di Camillo Procaccini risalente al 1610 e sull’altare minore "L’apparizione di Cristo a S. Teresa" di Grandon (1714).   
                                     
"L'incoronazione della Vergine"
Autore: Camillo Procaccini
Titolo: "Incoronazione della Vergine"
Periodo: 1610
Tecnica: affresco
Collocazione originaria e attuale: parete sinistra
Struttura della composizione: La composizione è simmetrica. Al centro troviamo la Vergine in ginocchio sopra delle nuvole corpose nell'atto di essere incoronata da Dio e da Cristo. Sopra la Vergine si può notare la colomba,rappresentante lo Spirito Santo, che illumina la scena.
Analisi iconografica e iconologica: Negli angoli della parte inferiore della scena, poste su due piatti, si possono notare, sempre simmetricamente, le teste recise di Pietro e Paolo, riconoscibili grazie ai loro simboli; le chiavi di Pietro e la spada per Paolo. Sempre nella parte inferiore si intravede un paesaggio serale, mentre nella parte superiore i personaggi sono collocati in una dimensione atemporale.
"L'apparizione di Cristo a S. Teresa"
Autore: Grandon
Titolo: Apparizione di Cristo a S. Teresa
Periodo: 1714
Tecnica: affresco
Collocazione originaria e attuale: parete destra
Struttura della composizione: La composizione è basata su diverse linee che la suddividono. Si può notare una diagonale che parte dalla mano in alto a sinistra dell'angelo e arriva fino alla testa della Santa, passando per il dito di Cristo. Nella parte a destra l'angelo e i putti sembrano incolonnati in una sezione verticale. Nella parte superiore è presente una sezione orizzontale nella quale troviamo dei putti, Dio e l' angelo (rappresentante quindi la dimensione divina indicata da Cristo a Santa Teresa).
                                                                        
 Ai lati dell’altare possiamo invece notare “La visita dei Magi” e “Le nozze di Cana”, entrambe di Giovanni Mauro detto il Fiammenghino, caratterizzati dalla ricchezza compositiva e dall’attenzione per i dettagli. Gli affreschi sono impreziositi da colori vivaci con forti contrasti complementari, gli spazi sembrano dilatati, secondo l'influenza artistica spagnola che portava ad accentuare gli atteggiamenti dei personaggi. Da notare in entrambi è la ricerca del dinamismo e la plasticità dei personaggi data dall'accentuata gestualità. C’è una sorta di descrizione precisa del quotidiano contrapposta alle figure per esempio delle scimmie e dei cammelli che sono evidenti simboli della visita dei Magi, i quali si avvicinano con dei doni alla Sacra Famiglia.


"Le nozze di Cana"
Autore: Fiammenghino
Titolo: Le nozze di Cana
Periodo: 1637-1638
Tecnica: affresco
Collocazione originaria e attuale: parete destra del presbiterio
Struttura della composizione: In questo affresco viene rappresentata la scena di nozze durante la quale Cristo ordina a un servo di portagli delle giare piene d’acqua. La scena si svolge in un salone con delle pareti riccamente decorate con colonne alternate a nicchie contenenti delle statue.

Lo spazio è per gran parte riempito dalla tavolata alla quale siedono i personaggi, all’estrema sinistra possiamo vedere la figura di Cristo.
Analisi iconografica e iconologica: I personaggi indossano abiti riccamente impreziositi come nei ritratti di epoca sforzesca. Si può vedere che i personaggi sono ormai alla fine del banchetto, e totalmente ignari del miracolo che si sta per compiere. Possiamo notare che la figura della sposa è intenta a guardare verso il marito, mentre quest'ultimo guarda inquieto verso Gesù.


"La visita dei Magi"
Autore: Fiammenghino
Titolo: La visita dei Magi
Periodo: 1637-1638
Tecnica: Affresco
Collocazione originaria e attuale: parete sinistra del presbiterio
Struttura della composizione: Si può vedere la raffigurazione della Sacra Famiglia, in uno spazio aperto, fuori da una sorta di stalla con un portico sostenuto da una colonna.
Analisi iconografica e iconologica: Possiamo notare che uno dei Magi è intento nell'atto di offrire a Gesù Bambino la  mirra, nella quale Cristo immerge le mani, come simbolo di sottomissione alla volontà di Dio, accettando la sua futura Passione.

Gli altri due Magi sono anch'essi rappresentati nell'atto di offrire oro e incenso. Sono accompagnati da una folla di persone, tra le quali possiamo riconoscere giullari, cavalieri orientali e animali come cammelli e scimmie.

LA CUPOLA

STRUTTURA DELLA COMPOSIZIONE E ANALISI ICONOGRAFICA/ICONOLOGICA
Nella cupola, impostata su pianta rettangolare di circa 7x8 metri, è sviluppato il tema dell’Assunzione con una scenografia quasi teatrale. Possiamo vedere che verticalità e la spinta verso il cielo sono sostenute dalla prospettiva in sottoinsù (tecnica già utilizzata da artisti come Correggio nella Cupola del Duomo di Parma nel 1526). E’ presente un porticato suddiviso in otto parti, con un continuo alternarsi di forme concave e convesse all'interno delle quali si collocano le figure dei profeti Ezechiele, Davide, Geremia e Salomone, angeli musicanti e putti festanti.


"L'assunzione della Vergine"
Autore:
Fiammenghino
Titolo: L'assunzione della Vergine
Periodo: 1637-1638
Tecnica: affresco
Collocazione originaria e attuale: cupola della Chiesa
                                                                              
L'ALTARE E LA MADONNA BELLA

STRUTTURA DELLA COMPOSIZIONE E ANALISI ICONOGRAFICA/ICONOLOGICA


L’altare maggiore risale al 1852, fu ideato dal pittore Pompeo Calvi e realizzato con marmo bianco il quale funge da cornice all’ immagine della “Madonna Bella”. La suddetta Madonna, oggi collocata sopra l'altare, ha origini risalenti al Trecento e originariamente era probabilmente collocata all'interno di un altro edificio sacro oggi andato perduto. La Vergine è frontale, posta tra due angeli musicanti,con in braccio Gesù Bambino e seduta su un trono ligneo tricuspidato che nell’insieme rivela un gusto decorativo delicato.
"La Madonna Bella"
Autore: ignoto
Titolo: La Madonna Bella
Periodo: 1300 circa
Tecnica: dipinto su legno
Collocazione originaria: Piazza degli Alpini, Cantù
Collocazione attuale: altare maggiore della Chiesa
                                                                

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