CHIESA DELLA MADONNA DEL SOCCORSO
LA FACCIATA
STRUTTURA DELLA COMPOSIZIONE E ANALISI ICONOGRAFICA/ICONOLOGICA:
La Chiesa della Madonna del Soccorso (o Santuario della Madonna dei Miracoli) è stata edificata intorno al 1600 a Cantù. All’esterno possiamo vedere la facciata ricca di elementi decorativi quali lesene con capitello corinzio o un fregio dentellato che divide in due parti la facciata. Possiamo vedere che nella zona inferiore è suddivisa in tre parti dalle lesene, nella parte della navata centrale vi è il portale maggiore sormontato da un bassorilievo, mentre a lato vi sono le porte laterali sormontate anch’esse da bassorilievi. Sopra la cornice dentellata, al centro, vi è una nicchia raggiata nella quale è situata la statua della Madonna Immacolata, attorniata da decorazioni di stile barocco. La facciata (ideata dell’architetto Italo Zanolini di Como) fu ultimata nel 1900.
STRUTTURA DELLA COMPOSIZIONE E ANALISI ICONOGRAFICA/ICONOLOGICA:
La Chiesa della Madonna del Soccorso (o Santuario della Madonna dei Miracoli) è stata edificata intorno al 1600 a Cantù. All’esterno possiamo vedere la facciata ricca di elementi decorativi quali lesene con capitello corinzio o un fregio dentellato che divide in due parti la facciata. Possiamo vedere che nella zona inferiore è suddivisa in tre parti dalle lesene, nella parte della navata centrale vi è il portale maggiore sormontato da un bassorilievo, mentre a lato vi sono le porte laterali sormontate anch’esse da bassorilievi. Sopra la cornice dentellata, al centro, vi è una nicchia raggiata nella quale è situata la statua della Madonna Immacolata, attorniata da decorazioni di stile barocco. La facciata (ideata dell’architetto Italo Zanolini di Como) fu ultimata nel 1900.
Autore: Italo Zanolini Titolo: Facciata della Chiesa della Madonna dei Miracoli Periodo: 1900 Tecnica e materiale: altorilievi in marmo Collocazione originaria e attuale: Cantù, Viale alla Madonna |
All’interno la Chiesa è suddivisa in tre navate, coperte da volte a crociera, sorrette da colonne con capitello corinzio. Le navate laterali sono caratterizzate da ampie lunette luminose in cui sono rappresentate “La visita a Santa Elisabetta”, “La presentazione al Tempio”, “I pastori alla grotta”, “La fuga in Egitto”, “Il sogno di Giuseppe” e “La chiamata ai pastori”. Il Santuario, fatta eccezione del presbiterio, fu ricostruito nella seconda metà dell’800 su disegno dell’architetto Giacomo Moraglia di Milano. Della struttura originale sono rimasti intatti gli affreschi del presbiterio e del coro. Si crea quindi una sorta di bicromia data dal bianco e dall'ocra delle navate in contrasto con lo spazio attorno all'altare,al contrario ricco di tinte vivaci e brillanti. Il luogo dove è attualmente situato il coro in origine era destinato a luogo in cui si venerava l’immagine della Madonna Bella, fino a quando, nel 1638, uno dei fratelli della Rovere, Giovanni Mauro, finiva i lavori nella cappella principale (ispirandosi alla pittura del Morazzone e del Procaccini), che diventò in seguito presbiterio nel quale è collocato l’altare maggiore.
Sulla navata di sinistra è visibile "L’incoronazione della Vergine" di Camillo Procaccini risalente al 1610 e sull’altare minore "L’apparizione di Cristo a S. Teresa" di Grandon (1714).
Ai lati dell’altare possiamo invece notare “La visita dei Magi” e “Le nozze di Cana”, entrambe di Giovanni Mauro detto il Fiammenghino, caratterizzati dalla ricchezza compositiva e dall’attenzione per i dettagli. Gli affreschi sono impreziositi da colori vivaci con forti contrasti complementari, gli spazi sembrano dilatati, secondo l'influenza artistica spagnola che portava ad accentuare gli atteggiamenti dei personaggi. Da notare in entrambi è la ricerca del dinamismo e la plasticità dei personaggi data dall'accentuata gestualità. C’è una sorta di descrizione precisa del quotidiano contrapposta alle figure per esempio delle scimmie e dei cammelli che sono evidenti simboli della visita dei Magi, i quali si avvicinano con dei doni alla Sacra Famiglia.
Nella cupola, impostata su pianta rettangolare di circa 7x8 metri, è sviluppato il tema dell’Assunzione con una scenografia quasi teatrale. Possiamo vedere che verticalità e la spinta verso il cielo sono sostenute dalla prospettiva in sottoinsù (tecnica già utilizzata da artisti come Correggio nella Cupola del Duomo di Parma nel 1526). E’ presente un porticato suddiviso in otto parti, con un continuo alternarsi di forme concave e convesse all'interno delle quali si collocano le figure dei profeti Ezechiele, Davide, Geremia e Salomone, angeli musicanti e putti festanti.
"L'assunzione della Vergine" Autore: Fiammenghino Titolo: L'assunzione della Vergine Periodo: 1637-1638 Tecnica: affresco Collocazione originaria e attuale: cupola della Chiesa |
STRUTTURA DELLA COMPOSIZIONE E ANALISI ICONOGRAFICA/ICONOLOGICA
L’altare maggiore risale al 1852, fu ideato dal pittore Pompeo Calvi e realizzato con marmo bianco il quale funge da cornice all’ immagine della “Madonna Bella”. La suddetta Madonna, oggi collocata sopra l'altare, ha origini risalenti al Trecento e originariamente era probabilmente collocata all'interno di un altro edificio sacro oggi andato perduto. La Vergine è frontale, posta tra due angeli musicanti,con in braccio Gesù Bambino e seduta su un trono ligneo tricuspidato che nell’insieme rivela un gusto decorativo delicato.
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