lunedì 2 maggio 2011

Francesca Lissi


SANTUARIO DELLA MADONNA DEI MIRACOLI

PERIODO: 1554-1555

UBICAZIONE: fine Viale alla Madonna, Cantù

E’ una chiesa trinavica. In corrispondenza della navata centrale è presente una cupola sorretta da quattro colonne a capitello corinzio. Le due navate laterali sono caratterizzate da ampie lunette rappresentanti scene quali: LA VISITA A SANTA ELISABETTA, LA PRESENTAZIONE AL TEMPIO, I PASTORI ALLA GROTTA, LA FUGA I EGITTO, IL SOGNO DI GIUSEPPE e LA CHIAMATA AI PASTORI. Inoltre di pregevole bellezza sono L’INCORONAZIONE DELLA VERGINE di Camillo Procaccini e L’APPARIZIONE DI CRISTO A SANTA TERESA di Carlo Grandon.


  L'incoronazione della Vergine


  L'apparizione di Cristo a Santa Teresa



La chiesa è stata dichiarata un bene del FAI.             

esterno


interno



LA FACCIATA

AUTORE:  Italio Zanoli

PERIODO: 1983
La facciata è di stile classicheggiante; la parte inferiore è tripartita da lesene, mentre quella superiore è caratterizzata da una nicchia raggiata al cui interno vi è la statua dell’Immacolata Concezione di stile barocco. Presenta tre ingressi: uno maggiore al centro e due minori ai lati. In cima troneggia una croce. C’è la presenza di alcuni pinnacoli.  La facciata attualmente visibile, come anche le navate, vennero  realizzate nel 1843 dopo il crollo della chiesa avvenuto nel 1837. L’esecuzione della facciata venne affidata all’architetto Italo Zanoli.




LA CUPOLA

AUTORE:  ignoto
PERIODO: 1637
TECNICA: affresco
MISURE: pianta rettangolare di 7x8m

Struttura della composizione
Gli affreschi sono improntati sul tema della Vergine Assunta, l’ambiente in cui è svolta la scena è quasi teatrale: un porticato ad anello visto dal basso diventa la finestra aperta sul cielo. E’ un’opera dalla forte spinta verticale data dal cielo azzurro  e dal portico scorciato. Il portico è di stile classicheggiante facilmente individuabile dalle colonne di ordine corinzio. L’effetto teatrale e ben espresso dall’affiancarsi di forme concave e convesse in cui stanno i personaggi nel porticato.  Questa visione scorciata è ispirata ad artisti rinascimentali come Andrea Mantegna ne “l’oculo della Camera Picta” del 1465-1474 e la cupola del Duomo di Parma di Correggio del 1526.  

Il fulcro dell’opera è la Vergine Maria avvolta da una coltre di nubi e da angeli musicanti. Negli otto scomparti del porticato risiedono figure bibliche di re, come Davide e Salomone, profeti, quali Ezechiele e Geremia, e sibille intervallati da puttini festanti.




IL PRESBITERIO

AUTORE: Gian Mauro della Rovere, anche noto come uno dei fratelli Fiammenghini

TITOLO: LE NOZZE DI CANA/ L'ADORAZIONE DEI MAGI
PERIODO: 1637-38
TECNICA: affresco
COMMITTENZA: San Carlo Borromeo

Struttura della composizione

Grazie alla visita di San Carlo Borromeo avvenuta nel 1570 anche il presbiterio venne affrescato.
Gian Mauro della Rovere realizzò l’ADORAZIONE DI MAGI e LE NOZZE DI CANA.

Nell’opera LE NOZZE DI CANA l’ambiente è classicheggiante, c’è la presenza di nicchie abbellite con statue. La navata situata alle spalle dei commensali dona profondità a tutta la scena, così facendo la spazio aumenta e, con il gran numero di personaggi in primo piano si viene a creare un equilibrio tra pieno e vuoto. Le ombre risultano essere misurate, mentre gli spazi sono dilatati. E’ possibile notare particolari che ricordano il periodo in cui venne realizzato l’opera come la zuffa dei cagnolini in primo piano.


Nell’opera L’ADORAZIONE DEI MAGI  lo spazio è tripartito dalle colonne di personaggi in attesa di vedere Gesù Bambino, più si procede verso lo sfondo, più le figure risultano essere chiare, nonostante continuino ad essere ben definite. La vegetazione è spoglia, tranne per la presenza di pochi arbusti. Il fulcro dell’opera è la capanna attorno alla quale si muove tutta la scena, i personaggi sono disposti a esedra e c’è una spinta circolare che rende molto dinamica la scena colori che prevalgono sono tinte pastello coi colori simbolici come il blu, il rosso, il verde, il bianco; fra loro l’autore li ha abbinati mettendo in risalto i contrasti di complementari. E’ molto marcato il dinamismo dato dalla sovrapposizione dei  personaggi intenti in un dialogo accentuato dalla forte gestualità.




           IL PULPITO

Il pulpito è in legno e di stile cinquecentesco realizzato da Carlo Arnaboldi nel 1909.

( C. Arnaboldi: direttore della Regia Scuola d’Arte del mobile e del merletto, attuale Liceo Statale d’Arte di Cantù). L’opera presenta quattro riquadri tra i quali ve è raffigurata LA COSTRUZIONE DEL SANTUARIO e IL MIRACOLO DELL’APPARIZIONE.


LA MADONNA BELLA

            AUTORE: ignoto

PERIODO: 1300 circa

TECNICA: dipinto su legno

UBICAZIONE ORIGINARIA: Piazzale degli Alpini, Cantù

UBICAZIONE ATTUALE: altare dell’omonima chiesa, Cantù


Struttura della composizione

L’opera presenta una simmetria bilaterale infranta unicamente dalla posizione di Gesù Bambino in una posa non rigidamente frontale, al contrario della Madre. Maria è assisa su un trono tricuspidato di gusto gotico protetta da due angeli musicanti dipinti ai suoi lati. Ella indossa un abito coi tipici colori del potere terreno e celeste quali il rosso e il blu, inoltre indossa una corona simbolo della sua regalità.

Significato dell’opera

La chiesa è dedicata alla Madonna dei miracoli grazie ad un miracolo avvenuto nel maggio del 1543: una giovane contadinella si recò a pregare la Madonna per chiederLe di migliorare il raccolto, scarso quell’anno a causa di una carestia. Davanti all’immagine di Maria le appare una matrona vestita di bianco che la invita a raccogliere la segale. Le voci del miracolo si sparsero e così venne edificata una chiesa in Suo onore. L’immagine miracolosa venne spostata dal luogo del miracolo (l’attuale Piazza degli Alpini) all’interno della chiesa e posta sull’altare; tutt’ora quest’opera lignea protegge i canturini.



















                                              



                                              



  


Nessun commento:

Posta un commento